Fiabe

C'era una volta una ranocchia (il boccone di cibo), che saltava allegramente da una foglia di ninfea ad un'altra (attorno al piatto) finché ad un certo punto vide un fiore bellissimo (la bocca) e decise di saltare in quello (boccone mangiato).

Allora chiamò sua sorella (nuovo boccone) che si mise a saltellare di qua e di là finché anche lei vide un fiore bellissimo e si avvicinò.

Era talmente profumato che decise di entrare anche lei.

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Filastrocca dell'estate se partite o se tornate per un giorno o un anno intero io avrei un desiderio...
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Ho una fame da spavento, devo stare molto attento. Mangio presto i finocchi ma vorrei anche gli gnocchi.
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Non si parla di un pesciolino, ma di un lucido sassolino. Ci gioco con gli amici e me lo porto in giro con la bici.
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Le giornate son più corte, qui l'inverno è ormai alle porte. Non si mangiano aragoste, ma delle buone caldarroste.
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Ecco la storia di un uovo e di un ragno, impegnati a fare un tiepido bagno. Il tempo di mettere un po' di prosciutto e in quattro e quattr'otto ho finito tutto.